Quando men vo - La Boheme - Puccini (06/05/1963, Paris)
Musetta (sempre seduta dirigendosi intenzionalmente a Marcello, il quale comincia ad agitarsi) Quando men vo soletta per la via, la gente sosta e mira e la bellezza mia tutta ricerca in me da capo a pie'... Marcello (agli amici, con voce soffocata) Legatemi alla seggiola! Alcindoro (sulle spine) Quella gente che dirà? Musetta ... ed assaporo allor la bramosia sottil, che da gli occhi traspira e dai palesi vezzi intender sa alle occulte beltà. Così l'effluvio del desìo tutta m'aggira, felice mi fa! Alcindoro (Si avvicina a Musetta, cercando di farla tacere.) (Quel canto scurrile mi muove la bile!) Musetta E tu che sai, che memori e ti struggi da me tanto rifuggi? So ben: le angoscie tue non le vuoi dir, ma ti senti morir! Mimì (a Rodolfo) Io vedo ben... che quella poveretta, tutta invaghita di Marcel, tutta invaghita ell'è! (Schaunard e Colline si alzano e si portano da un lato, osservando la scena con curiosità, mentre Rodolfo e Mimì rimangon soli, seduti, parlandosi con tenerezza. Marcello, sempre più nervoso ha lasciato il suo posto, vorrebbe andarsene, ma non sa resistere alla voce di Musetta.) Alcindoro Quella gente che dirà? Rodolfo (a Mimì) Marcello un dì l'amò. Schaunard Ah, Marcello cederà! Colline Chi sa mai quel che avverrà! Rodolfo (a Mimì) La fraschetta l'abbandonò per poi darsi a miglior vita. (Alcindoro tenta inutilmente di persuadere Musetta a riprendere posto alla tavola, ove la cena è già pronta.) Schaunard Trovan dolce al pari il laccio... Colline Santi numi, in simil briga... Schaunard ... chi lo tende e chi ci dà. Colline ... mai Colline intopperà! Musetta (Ah! Marcello smania... Alcindoro Parla pian! Zitta, zitta! Musetta Marcello è vinto!) Sò ben le angoscie tue non le vuoi dir. Ah! ma ti senti morir. Alcindoro Modi, garbo! Zitta, zitta! Musetta (ad Alcindoro, ribellandosi) Io voglio fare il mio piacere! Voglio far quel che mi par, non seccar! non seccar! Mimì Quell'infelice mi muove a pietà! Colline (Essa è bella, io non son cieco, ma piaccionmi assai più una pipa e un testo greco!) Mimì (stringendosi a Rodolfo) T'amo! Quell'infelice mi muove a pietà! L'amor ingeneroso è tristo amor! Quell'infelice mi muove a pietà! Rodolfo (cingendo Mimì alla vita) Mimì ! È fiacco amor quel che le offese vendicar non sa! Non risorge spento amor! Schaunard (Quel bravaccio a momenti cederà! Stupenda è la commedia! Marcello cederà!) (a Colline) Se tal vaga persona, ti trattasse a tu per tu, la tua scienza brontolona manderesti a Belzebù! Musetta (Or convien liberarsi del vecchio!) (Simulando un forte dolore ad un piede, va di nuovo a sedersi.) Ahi! Alcindoro Che c'è? Musetta Qual dolore, qual bruciore! Alcindoro Dove? (Si china per slacciare la scarpa a Musetta.) Musetta (mostrando il piede con civetteria) Al pie'! Musetta Sciogli, slaccia, rompi, straccia! Te ne imploro... Laggiù c'è un calzolaio. Alcindoro Imprudente ! Marcello (commosso sommamente, avanzandosi) Gioventù mia, tu non sei morta, né di te morto è il sovvenir! Schaunard e Colline, poi Rodolfo La commedia è stupenda! Marcello Se tu battessi alla mia porta, t'andrebbe il mio core ad aprir! Musett