Mente, che più veloce della luce trascendi il tempo e c'indichi la via, chi, misteriosamente ti conduce, e in te produce il fuoco dell'idea, del sentimento, della congettura, il ricordo struggente, l'impazienza; chi genera il coraggio la paura, il desiderio, il sogno la coscienza? Qual algoritmo, qual arcano genio, fuori dal tempo e dallo spazio crea? Chi di broccati, d'oro e calcedonio orna l'eliso e muove la marea dell'universo, di cui sei regina? Un pover uom son io, che cerca lumi, in bilico, avanzando sulla china del tempo mio, che se ne va in frantumi. Vero è, che ad immagine e somiglianza di chi così ti volle tu sorgesti: fragile, molle, immensa, conoscesti lo smarrimento, il duolo la speranza.
Così pensavo camminando, ieri, su e giù, per un sentiero di collina e si levava già, da quei pensieri, un'inquietudine, quasi una pena; quando un bisbiglio, un canto, o non so cosa, mi coglie di sorpresa ed allontana di colpo, quella folla fastidiosa di "rei fantasmi" e tosto mi risana. Resto in ascolto e subito m'è chiaro: gli olivi son, che il babbo amava tanto; preso mi sento, da un ricordo caro e ad un tratto mi par d'averlo accanto mio padre; quasi mi rimproverasse quell'elucubrazione demenziale e dando voce alle sue piante urlasse: "Tu pensi? Ma pensar troppo fa male!..... Ascolta questa voce e lascia al cuore l'impegno di guidarti sulla via della felicità che dà l'amore senza riserve. Vivi la follia di quando te ne stavi rannicchiato fra le mie braccia e non temevi nulla. Nulla sapevi, eppure eri beato! Eppure sorridevi nella culla! Eri felice, allora! Ch'è successo? Forse vuoi metter l'ali al tuo destino? Forse ti senti abbandonato adesso, mentre nel mondo compi il tuo cammino? Non senti tutto intorno a te respira, le stelle brillano nel cielo immenso, una mano gentile a sé t'attira e della vita ancor ti chiedi il senso!!!!! Povero, sciocco, ingrato figlio mio!!! Che posso dirti io, se questo occaso a cui ti volgi incredulo e restìo e ciò che vive vuoi figlio del caso.
Stormivano gli olivi nella sera accarezzati da una brezza lieve ed io sentiva l'anima leggera, rasserenarsi a quel monito breve. Risa di bimbi ed un vocìo dappresso m'hanno rapito a quell'eremo lieto, ne sono uscito con il mio segreto e da allora non sono più lo stesso.