A zonzo sulla piazza di Mazzano Mi chiamo Marzio Colzi, sono laureato in scienze delle costruzioni, ma faccio il pizzicagnolo ed abito in «Via della Costituzione» ad Anzio nel Lazio. Io ho uno zio svizzero un po’ strano che si chiama Lorenzo Mazzolini che fa il pizzaiolo in una pizzeria in «Piazza Mazzini» a Mazzano vicino alla stazione di Arezzo nella zona della Fortezza e più precisamente si trova vicino a «Corso Bisanzio» accanto al calzolaio, al carrozziere e alla stazione di benzina. La pizzeria di Lorenzo si chiama «La pizza del Mozzo» perché ha fatto il militare in marina a Nizza. Lorenzo qualche volta è molto bizzarro, porta sempre uno stuzzicadenti in bocca e sembra uno zingaro abruzzese sbronzo. Lorenzo è un po’ zoppo e un po’ zozzo e qualche volta puzza, ma la sua pizza è una delizia. Lorenzo è un ragazzo un po’ zuzzurellone e molto mascalzone, ma quando passo dalla piazza di Mazzano ho l’usanza di fermarmi a prendere un pezzo di pizza di Lorenzo il Puzzone, che ogni volta mi offre anche una tazzina di caffè, ma visto che lui è mascalzone non mi dà lo zucchero. Quando mangio la pizza di Lorenzo mi ingozzo e chiamano sempre l’ambulanza, ma poi bevo un po’ di acqua frizzante e un buon bicchiere di zibibbo e allora tutto va meglio, quindi per riposarmi mi siedo, accendo il condizionatore e mi metto a leggere la storia della Monaca di Monza del famoso romanzo di Manzoni e poi fresco e riposato prendo la «Gazzetta del Turista» e per non polemizzare con i miei amici mi metto ad analizzare ed organizzare una bella vacanza in Zaire per andare a vedere gli zulù, le gazzelle e le zebre. Lorenzo è un po’ pazzo ma lavora come un razzo e nella sua fretta non fa mai attenzione e, un po’ per pigrizia un po’ per l’emozione, lascia sempre pezzi e pezzetti di pizza, di mozzarella e di melanzane sparsi nel magazzino e sul piazzale della pizzeria, quindi tutti i giorni deve passare la donna delle pulizie a spazzare quello che hanno lasciato il Puzzone e il suo garzone di Venezia che ha studiato zoologia a Firenze. Grazia, la fidanzata di Lorenzo è laureata in Tradizioni Bizantine a Zurigo ed è originaria di Potenza, e anche lei è un po’ pazza. Grazia è una brava cuoca ma è molto rozza e quando cucina le cozze ha il vizio di buttare una dozzina di gusci di cozze nel pozzo della piazza di Mazzano, ma tutte le volte arriva un tizio di Monza e le grida «Ma tu sei pazza!» e poi arriva la polizia che dà una bella lezione a Grazia, la quale si butta nel pozzo, raccoglie i gusci delle cozze e li mette nello zaino di zibellino azzurro di Patrizia, la zia di Lorenzo che è un po’ zotica e che si occupa dell’amministrazione, delle prenotazioni e del servizio nella pizzeria del nipote puzzone. Lorenzo ha inventato anche la pizza con le cozze, lo zenzero e lo zafferano e quando la prepara ed è ancora calda è oramai per lui una tradizione uscire sulla terrazza della pizzeria che affaccia sulla piazza di Mazzano per dare la notizia. A questo punto Lorenzo, che da giovane era un mozzo, si mette una garza sulla testa e una pezza sull’occhio come un pirata e inizia a raccontare una barzelletta, poi improvvisando una danza si mette a cantare un’aria di Donizetti e infine grida ad alta voce, come un oratore ad una conferenza: “Forza ragazzi, ditelo a tutta la nazione che noi chiudiamo a mezzanotte! Ho molta costanza e non perdo la speranza! Fate l’ultimo sforzo! La pizzeria non è piena zeppa e abbiamo ancora spazio in una stanza! Mi sono fatto il mazzo per fare questa squisitezza! E’ una pizza deliziosa! E’ una garanzia! Chi vuole in assoluta democrazia un pezzo di pizza con le cozze della Scozia?”