Compagna di niente, ti va di cu*o che non so cantare, se l’avessi saputo fare non me ne stavo mica qui a bere. Ma su di un palco con le luci tutte ben puntate, la gente con la bocca aperta ascolta le mie note. Se avessi studiato ora magari sarei professore, di quelli un pò trasandati affascinante giovanile: le studentesse mi chiederebbero di uscire, io farei il superiore ma poi gli dò il numero di cellulare.
Aha…
Ma il sabato al bar non mi dispiace neanche un po’, per fare la star ci vuole un fisico rock and roll e per insegnare… ma qualche cosa la devi sapere! Ma quello che so io non è certo roba da imparare. Io so che la vita è un mestiere come tanti altri: quando sei apprendista te ne freghi di tutto e di tutti quanti. Prevalsi di un livello, uno scatto di anzianità… Ai genitori piace chiamarla responsabilità.
Vieni andiamo via, che ormai è tardi e questo negroni mi fa volare troppo in alto sopra questi lampioni… Ti porto io, so la strada senza controlli e so che non ti piace startene in mezzo a questi idioti. Se ci viene fame, posso fare una carbonara oppure andiamo a dormire giù all’Umana
Senza anelli alle dita, senza troppa fatica, senza conto in banca, senza la benzina che è finita, se mi vedi incupire tu non ti preoccupare, non è niente è soltanto che io non voglio morire… qui non è niente è soltanto che io non voglio morire… qui
Caro barista, un tempo io ero anche famoso, avevo una band, mangiavo fuori ogni santo giorno e una ragazza che… la gente si girava a guardarla. Mi ricordo molto poco, questa vita non so come pagarla.