L'eterno seduce l'istante ove il tempo osserva impotente Fiumi ardere, venti tacere
Il destino s'annida nell'ombra, rorace dilania le membra Attonite, al cielo protese
Tuona un gemito nella tempesta, di perdute memorie s'ammanta D'una lacrima sola si nutrirà...
Ascolto un esile canto sfiorire alle porte del giorno Ardito, pervade il silenzio, riluce di tacito estro
Al rolgere dell'imbrunire si levera, come un pianto Un fugace lamento Un pallido volto che ammalia ed inebria L'Ideale Miraggio...
Astratta come una tela ancor priva di palpabile essenza Un'antica fragranza si cela oltre sordidi sguardi Appena accennati, dagh anni sopiti Un martire dipingerà...
Ancorato ad un eco distante d'un salvifico porto apparente Rapito da un tremito errante il miraggio tramonterà
Esistenza tradita innanzi a me, immobile domina L'immenso svanire E come il mare esigerà L'impavida speme...
L'impavida speme esigerà... Un ansimante monito Sorgera dal giaciglio dell'anima Inesplicabile e gelido Cullera colui che tormenta...