Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi ridi, ridi, ridi poiché domani piangerai Oh bel messere vi rimirate invano nello specchio mentitore delle vanità il vostro bel viso pallido e diafano domani, sol domani il vaiolo sfigurato avrà
Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi ridi, ridi, ridi poiché domani piangerai Oh dolce madonna, padrona di virtù da chiunque amata e riverita a volontà ogni vostro onere ed ogni vostro onore morendo di parto vi porterete nell'al di là
Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi ridi, ridi, ridi poiché domani piangerai Oh nobil signore dalla viril prestanza oggi fate il computo delle vostre proprietà castelli, terre, uomini che oggi possedete domani a ferro e fuoco il nemico metterà
Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi ridi, ridi, ridi poiché domani piangerai Leggiadra giovinetta affacciata sulla vita danzate arie amene e ricevete il baciaman sguardi furtivi ed attesi amori dimenticate poiché domani in convento vostro padre vi menerà
Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi ridi, ridi, ridi poiché domani piangerai Io che son giullare e nulla possiedo nè terre, nè virtù, nè bellezza e castità oggi sono vostro umil servitore domani servitore di chi vi rovinerà
Ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi io sono il giullar non temo nemico nè maestà ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi, ridi io sono il giullar non temo nemico nè maestà