Nonnina, quanrant’anni son passati, sei tutta bianca e non ci vedi più, ma di Galliano e tutti i suoi soldati me ne hai parlato tanto proprio tu: digiuni, fatti a pezzi, sconquassati, uscirono arme in spalla e testa in su!
Ma oggi, nonnina, campane da festa! L’Italia cammina, coi labari in testa. Pugnali alla mano, coi fanti del Re, ritorna Galliano nel suo Macallè!
Nonnina, m’hai contato che in quel giorno tra quei soldati c’era anche il papà: che quando a casa fecero ritorno il cuore era restato sempre là; e il rassegnarsi adesso a quello scorno sembrava a tutti quanti una viltà.
Ma oggi, nonnina, campane da festa! L’Italia cammina, coi labari in testa. Pugnali alla mano, coi fanti del Re, ritorna Galliano nel suo Macallè!
Da allora, mia nonnina, che distacco! Dove al mio papà toccò di traslocar, il mio plotone ieri andò all’attacco e io son stato il primo a penetrar. Ho messo un po’ di terra dentro un sacco e te la porto a casa da baciar.
Perché, mia nonnina, adesso è una festa! L’Italia cammina coi labari in testa. Pugnali alla mano, coi fanti del Re, ritorna Galliano nel suo Macallè!