Flusso intorno a me di braccia calde, cioccolato e viole. Onda, sbalzo che domina il sangue e non lo fa fermare Passi. In fondo è un attimo distendersi affossare il suolo eccoti la chiave, sola pecca non la puoi toccare.
così vicina ed inservibile.
Ora che presiedo il limite chiaro ed incorporeo vago e non ti lascerò dissolvere…
Non si può sperare di descrivere la frustrazione, ombra, eredità che suona ancora come disonore: tutto si riapre, acquista il volto di rivelazione Torna se riesci, ma guardingo dal dimenticare
Così vicino e incomprensibile.
Ora che presiedo il limite chiaro ed incorporeo vago e non ti lascerò dissolvere…
Trema, trema ora l’ordine vago delle cose che io non ho prestabilito
Trema, trema ancora nel percepire un’altra forma di vita che si è liberata.
Ora che presiedo il limite chiaro ed incorporeo vago e non ti lascerò dissolvere… ...prima devi piangere.