Nei mattini pallidi ancora imburrati di foschia risatine come monete soffiate nei caffè facce ingenue appena truccate di tenera euforia occhi chiari laghi gemelli occhi dolci amari...
Io le ho viste fra cemento e cupole d'oro che il vento spazza via sotto pensiline che aspettano il sole e il loro tram coprirsi bene il cuore in mezzo a sandali e vecchie camicie fantasia e a qualcuno solo e ubriaco che vomita sul mondo...
Io le ho viste portare fiori e poi fuggire via e provare a dire qualcosa in un italiano strano io le ho viste coi capelli di sabbia raccolti nei foulards e un dolore nuovo e lontano tenuto per la mano...
Io le ho viste che cantavano nei giorni brevi di un'idea e gomiti e amicizie intrecciati per una strada io le ho viste stringere le lacrime di una primavera che non venne mai volo di cicogne con ali di cera...
Ancora io le ho viste far la fila con impazienza davanti ai gelatai quando il cielo stufo d'inverno promette un po' di blu piccole regine fra statue di eroi e di operai lievi spine d'ansia nei petti rotondi e bianchi...
Io le ho viste eccitate buffe e sudate per la felicità negli alberghi dove si balla gridare l'allegria e bere birra e chiudere di fuori la solita neve e la realtà e ballare alcune tra loro e ballare e poi ballare...
Le ho viste nelle sere quando son chiuse le fabbriche e le vie sulle labbra vaghi sorrisi di attesa e chissà che scrivere sui vetri ghiacciati le loro fantasie povere belle donne innamorate d'amore e della vita... le ragazze dell'Est...