Temerari, sortite Fuori di questo loco, e non profani L'alito infausto degli infami detti Nostro cor, nostro orecchio e nostri affetti! Invan per voi, per gli altri invan si cerca Le nostr'alme sedur: I'intatta fede Che per noi già si diede ai cari amanti, Saprem loro serbar infino a morte, A dispetto del mondo e della sorte.
Come scoglio immoto resta Contro i venti e la tempesta, Così ognor quest'alma è forte Nella fede e nell'amor.
Con noi nacque quella face Che ci piace, e ci consola, E potrà la morte sola Far che cangi affetto il cor.
Rispettate, anime ingrate, Quest'esempio di costanza; E una barbara speranza Non vi renda audaci ancor!