Siete stati in ginocchio sui vostri bicchieri attendendo futuri migliori sospirando vicino al mio regno di eccessi ma toccando la porta da fuori quando io ero sul trono, stavate ancora spazzando la stalla e quando stavate vincendo son ritornato a rubarvi la palla... ho provato a spiegarvi qualcosa battendovi a bocce o di notte a Lugano ma lo stile non posso insegnarlo a chi non ce l'ha a portata di mano con le donne e col gioco d'azzardo sporgendovi troppo ora siete caduti io ho vissuto esagerando ma non salgo sul treno che riporta i rifiuti raccontate a tutti che troia è la sorte senza dire che però è vostra figlia io vi aspetto alla Cooperativa e vi guardo inclinare la bottiglia
Vardel là in de l'è l'Alen Delon de Lénn cumé vöen nassüü a Maiemi, cumé el fiöö de d'Artagnan, l'importante è una certa classe e zero cogniziòn, è difficile spiegare a tutti cüme véss el nümer vöen... Vardel là in de l'è l'Alen Delon de Lènn che trasforma la giurnada in un film de Jean Gabin, oltru che gigolò, oltru che vitelloni... ti concede solo un consiglio e pö fö tucc di cujoni...
Se lo guardi nel buio potrai rivedere la lama e le gocce di quel tempo in cui non viveva appoggiato alla rete del campo di bocce perché lui ha sedotto il destino e dirottato la notte ai suoi piedi... con il Lucciola oltreconfine ha vissuto quei tempi che ancora non credi... la coscienza una valvola rotta troppo stanca e confusa per far dei ricatti... atteniamoci alla leggenda che conserva integri i fatti non provare la sua corona che ti cade sugli occhi e finisci per terra lui rubava i fiori dai prati voi dovete provar nella serra ora dentro il bicchiere nuotate senza mai ritrovare la sponda e fate sentire a chi passa che rumore fa l'anima quando si sfonda