DONNA ANNA Oh dei! Quegli è il carnefice del padre mio!
DON OTTAVIO Che dite?
DONNA ANNA Non dubitate più. Gli ultimi accenti che l'empio proferì, tutta la voce richiamar nel cor mio di quell'indegno che nel mio appartamento ...
DON OTTAVIO O ciel! Possibile che sotto il sacro manto d'amicizia... ma come fu? Narratemi lo strano avvenimento:
DONNA ANNA Era già alquanto avanzata la notte, quando nelle mie stanze, ove soletta mi trovai per sventura, entrar io vidi, in un mantello avvolto, un uom che al primo istante avea preso per voi. Ma riconobbi poi che un inganno era il mio.
DON OTTAVIO con affanno Stelle! Seguite!
DONNA ANNA Tacito a me s'appressa e mi vuole abbracciar; sciogliermi cerco, ei più mi stringe; io grido; non viene alcun: con una mano cerca d'impedire la voce, e coll'altra m'afferra stretta così, che già mi credo vinta.
DON OTTAVIO Perfido!.. alfin?
DONNA ANNA Alfine il duol, l'orrore dell'infame attentato accrebbe sì la lena mia, che a forza di svincolarmi, torcermi e piegarmi, da lui mi sciolsi!
DON OTTAVIO Ohimè! Respiro!
DONNA ANNA Allora rinforzo i stridi miei, chiamo soccorso; fugge il fellon; arditamente il seguo fin nella strada per fermarlo, e sono assalitrice ed assalita: il padre v'accorre, vuol conoscerlo e l'indegno che del povero vecchio era più forte, compiè il misfatto suo col dargli morte! Aria
DONNA ANNA Or sai chi l'onore Rapire a me volse, Chi fu il traditore Che il padre mi tolse. Vendetta ti chiedo, La chiede il tuo cor. Rammenta la piaga Del misero seno, Rimira di sangue Coperto il terreno. Se l'ira in te langue D'un giusto furor.