Fia dunque vero, oh ciel? Desso, Fernando, lo sposo di Leonora! Ah! Tutto mel dice, e dubbia è l'alma ancora all'inattesta gioja! Oh Dio! Sposarlo? Oh mia vergogna estrema! In dote al prode recar il disonor - no, mai; dovesse esecrarmi, fuggir, saprà in brev' ora chi sia la donna che cotanto adora.
O mio Fernando! Della terra il trono a possederti avria donato il cor; ma puro l'amor mio come il perdono, dannato, ahi lassa! è a disperato orror. Il ver fia noto, e in tuo dispegio estremo, la pena avrommi che maggior si de', ah! Se il giusto tuo disdegno allor fia scemo, piombi, gran Dio, la folgor tua su me!
Su, crudeli, e chi v'arresta? Scritto è in cielo il mio dolor! Su, venite, ell' è una festa; sparsa l'ara sia di fior. Già la tomba a me s'appresta; ricoperta in nefra vel sia la trista fidanzata, che reietta, disperata, non avrà perdono in ciel. Maledetta, disperata, non avrà perdono in ciel.
Ah! crudeli, e chi v'arresta? Scritto in cielo è il mio dolor. Crudeli, venite. Ah! la trista fidanzata non avrà perdono in ciel.