Non so più cosa son, cosa faccio, or di foco, ora sono di ghiaccio, ogni donna cangiar di colore, ogni donna mi fa palpitar. Solo ai nomi d'amor, di diletto, mi si turba, mi s'altera il petto e a parlare mi sforza d'amore un desio ch'io non posso spiegar. Parlo d'amor vegliando, parlo d'amor sognando, all'acque, all'ombre, ai monti, ai fiori, all'erbe, ai fonti, all'eco, all'aria, ai venti, che il suon de' vani accenti portano via con sé. E se non ho chi mi oda, parlo d'amor con me.