Quel sguardo sdegnosetto Lucente e minacioso, Quel dardo velenoso Vola a ferirmi il petto: Bellezze ond'io tutt'ardo E son da me diviso. Piagatemi col sguardo, Sanatemi col riso.
Armatevi pupille D'asprissimo, d'asprissimo rigore, Versatemi su'l core Un nembo di faville, Ma 'l labro non sia tardo A ravvivarmi ucciso. Feriscami quel sguardo, Ma sanimi quel riso.
Begli occhi a l'armi, a l'armi! Io vi preparo il seno. Gioite di piagarmi, Infin ch'io venga meno. E se da vostri dardi Io resterò conquiso, Ferischino quei sguardi, Ma sanimi quel riso.