Sì, pel ciel marmoreo giuro! (Giuseppe Verdi's Otello)
Otello (5 Feb 1887) Libretto di Arrigo Boito, musica di Giuseppe Verdi Atto Secondo, Scena Quarta (Act II, Scene IV)
OTELLO Oh! mostruosa colpa!
JAGO Io non narrai che un sogno.
OTELLO Un sogno che rivela un fatto.
JAGO Un sogno che può dar forma di prova ad altro indizio.
OTELLO E qual?
JAGO Talor vedeste in mano di Desdemona un tessuto trapunto a fior e più sottil d'un velo?
OTELLO È il fazzoletto ch'io le diedi, pegno primo d'amor.
JAGO Quel fazzoletto ieri (certo ne son) lo vidi in man di Cassio.
OTELLO Ah! Mille vite gli donasse iddio! Una è povera preda al furor mio! Jago, ho il cuore di gelo. Lungi da me le pïetose larve! Tutto il mio vano amor esalo al cielo, guardami, ~ ei sparve. Nelle sue spire d'angue l'idra m'avvince! Ah! sangue! sangue! sangue!
(s'inginocchia)
Sì, pe 'l ciel marmoreo giuro! Per le attorte folgori! Per la morte e per l'oscuro mar sterminator! D'ira e d'impeto tremendo presto fia che sfolgori questa man ch'io levo e stendo!
(levando la mano al cielo)
(Otello fa per alzarsi; Jago lo trattiene inginocchiato)
JAGO (s'inginocchia anch'esso)
Non v'alzate ancor! Testimon è il sol ch'io miro, che m'irradia e inanima l'ampia terra e il vasto spiro del creato inter, che ad Otello io sacro ardenti, core, braccio ed anima s'anco ad opere cruenti s'armi il suo voler!
JAGO, OTELLO (alzando le mani al cielo come chi giura)
Sì, pe 'l ciel marmoreo giuro! per le attorte folgori! Per la morte e per l'oscuro mar sterminator! D'ira e d'impeto tremendo presto fia che sfolgori questa man ch'io levo e stendo. Dio vendicator!