L'accordo in do maggiore e le scarpe bagnate dall'acqua del mare, risalendo a cercare il fiume o la serenità.
E l'indice puntato sul segreto, delle modeste storie tra le vecchie, libertà che ripetono le nuove, il prato delle mie malinconie, buffe notizie da leggere e succhiare -- non c'è veto all'ironia dell'essere, e del contare.
Non voglio profeti al mio funerale, sarà la voglia di dormire o il fiato.
Ho le tasche ancora piene di bigliettini e vecchie mine, sebbene mia madre ogni volta se ne lamentasse.
Ed avevo (certo) trascurato che la noncuranza dolce del vivere non sottrae la sensazione curva di esser dentro la giostra che gira. Come in una figura arroccata, ferma alla gioia iniziale posso vederla adesso la vita
per un attimo astenuta dalla sua gran partita ma sarà la voglia di tornare, infinita