Rit. Devi credermi se dico c'è qualcuno in casa Che indossa la mia roba, cambia i testi che scrivo Poi svuota il frigo E se un domani ti ritrovi con qualcuno in casa Che non incontri mai, ti chiederai anche tu "Ma con chi cazzo vivo?"
Tutto vale tutto come il contrario Fallo come un fallo volontario Un volo in faccia all'avversario avvezzo a fare il pezzo Il puzzo, il pozzo, il pazzo, il pizzo Vuoi un indizio, ninjitsu, ti faccio uno schizzo Due righe parallele che viaggiano all'infinito Nello spazio vuoto senza mai toccarsi l'una con l'altra Come la figa e Marco Carta
Rit.
Autodepressivo anzi che antidepress Potrei essere più comprensivo solo con me Solo commenti, solo commercio, solo profitto Al momento perfetto approfitto Tanto vale dirlo, dirlo vale tanto Cantando Bennato guidando bendato mi schianto Ubriacami il Tantum intanto che svuoto il frigo Sbatto la scopa e chiudo la seconda strofa
Rit.
Devi credermi quando dico che non devi credermi Te l'ho mai detto? Mi piacerebbe saper cantare Tipo con un gruppetto rock Rispondi seriamente, te l'ho mai detto? "No" Non voglio fare la fine di quello che dice "Potevo farlo ma non l'ho fatto" Per questo scenario osceno, non voglio fare Come chi va in rehab e ritorna mezzo scemo
Rit.
Io sono come due persone nello stesso corpo "Controlla bene, per favore", dicono il terzo e il quarto