Maria Falegname col martello perché fai den den ? Con la pialla su quel legno perché fai fren fren ? Costruisic le stampelle per chi in guerra andò ? Dalla Nubia sulle mani a casa ritornò ?
Il falegname Mio martello non colpisce, pialla mia non taglia per foggiare gambe nuove a chi le offrì in battaglia, ma tre croci, due per chi disertò per rubare, la più grande per chi guerra insegnò a disertare
La gente Alle tempie addormentate di questa città pulsa il cuore di un martello quando smetterà ? Falegname, su quel legno, quanti colpi ormai, quanto ancora con la pialla lo assottiglierai ?
Maria Alle piaghe, alle ferite che sul legno fai, falegname, su quei tagli manca il sangue ormai, perché spieghino da soli, con le loro voci, quali volti sbiancheranno sopra le tue croci
Il falegname Questi ceppi che han portato perché il mio sudore li trasformi nell'immagine di tre dolori vedran lacrime di Dimaco* e di Tito** al ciglio il più grande che tu guardi abbraccerà tuo figlio
La gente Dalla strada alla montagna sale il tuo den den ogni valle di Giordania impara il tuo fren fren, qualche gruppo di dolore muove il passo inquieto, altri aspettan di far bere a quelle seti aceto