Non al denaro non all'amore né al cielo - UN GIUDICE
UN GIUDICE
Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente,
o la curiosità di una ragazza irriverente che si avvicina solo per un suo dubbio impertinente:
vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente.
Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti, è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano è una carogna di sicuro
perché ha il cuore toppo, troppo vicino al buco del culo.
Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore che preparai gli esami. diventai procuratore per imboccar la strada che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia quindi alla cattedra d’un tribunale, giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male.
E allora la mia statura non dispensò più buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio non conoscendo affatto la statura di Dio.