Tra le dita una matita spezzata pacata è la foschia impaziente ho ceduto ai migliori la mia retta via nella notte ad occhi aperti il mio volo onirico lo rinchiudo in quel che chiedo e che tu non capirai
Le correnti d'autunno e il Generale Inverno creano un fascino eterno, indefinibile i miei versi imperfetti ispirerà
rit. Intenso il sapore in ogni via ritratti indelebili incido mercanti di parole intrecciate per caso, errore o fortuna
Suoni lontani nelle miei evasioni evanescente il mio credo io contrabbando saggezza immaginaria la mia via di fuga dal vero
Semplice, sembra quasi lascivo il mio procedere perdonami se la mia storia è sbagliata, è irreversibile! Chi può dirlo son io l'untore o tu la peste mia? Voglio danzar sulle orme che ho lasciato fin qua...
S'incendia ogni alba nelle stanze vuote, anonime solo un abbaglio ed in tasca avrò risvegli che mai dimenticherò