Come ingranaggi di antichi orologi ruotiamo in gabbie ossidate di ferro un movimento costante permane ruggine avanza e degrada strutture e teorie nel mio disordine ora trafiggono con prepotenza le impressioni
rit. In controluce le svolte inspiegabili forte frastuono riflessi ed illusioni al di là del mio specchio i piani si stravolgono in profondità
Scappare o stare? sussulto di un secondo e poi via!
Girovagare tra visioni e realtà nello sconcerto di strani incontri in apparenza perdo occasioni ma i sentieri m’ incantano più della cima non so mai scegliere, forse farnetico curiosità mi tiene in pugno