Pedro, Cassio ed anche me, quella mattina Sotto una neve che imbiancava tutto Dovevamo incontrare su in collina L’altro compagno, Figl’ del Biondo, il Brutto
Il vento era ghiacciato e per la schiena Sentivamo un gran gelo da tremare C’era un freddo compagni su in collina Che non riuscivi neanche a respirare
Andavamo via piano, “E te cammina!” Perché veloci non si poteva andare Ma in mano tenevam la carabina Ci fossero dei Crucchi a cui sparare
Era della brigata Il Brutto su in collina Ad un incrocio forse c’era già E insieme all’altra stampa clandestina Doveva consegnarci “l’Unità”
Ma Pedro si è fermato e stralunato Gridò “Compagni mi si gela il cuore Legato a tutto quel filo spinato Guardate là che c’è il Brutto, è la che muore”
Non capimmo più niente e di volata Tutti corremmo su per la stradina Là c’era il Brutto tutto sfigurato Dai pugni e i calci di quegl’assassini
Era scalzo, né giacca né camicia Lungo un filo alla vita e tra le mani Teneva un’asse di legno e con la scritta “Questa è la fine di tutti i partigiani”
Dopo avere maledetto e avere pianto L’abbiamo tolto dal filo spinato Sotto la neve, compagni, abbiam giurato, Che avrebbero pagato tutto quanto.
L’abbiam sepolto là sulla collina E sulla fossa ci ho messo un bastone Cassio ha sparato con la carabina Un saluto da tutto il battaglione
Col cuore stretto siam tornati indietro Sotto la neve andando, piano piano Piano sul ghiaccio che sembrava vetro Piano tenendo stretta l’asse in mano
Quando siamo arrivati su al comando Ci hanno chiesto: “La stampa clandestina!” Cassio mostra il cartello in una mano E Pedro indica un punto su in collina
Il cartello passò di mano in mano Sotto la neve che cadeva fina In gran silenzio ogni partigiano Guardava quel bastone su in collina