05 - Il testamento di un pagliaccio [L'ultima Thule - 2012]
Cari amici ascoltatelo un momento sta per morire e cosi' l'ha finita la pagliacciata che chiamava vita: sta per morire, e ha fatto testamento.
Cristalli di pensiero, ali di vento ululeranno cupi questa sera salmodieranno monaci in preghiera perche' si in pace lui muore contento.
Di cosa muore? muore intossicato da sogni vani di democrazia, rifiuta i compromessi alla bugia. Muor contento? no, da disperato. Ma cosa importa, è giunto fino in fondo alla sua saga triste e divertente a una vita ridicola e insipiente; lui muore, infine, e noi restiamo al mondo.
Vi vuole tutti, amici, al funerale con gli abiti migliori come a festa; sarà civile, ma ci vuole in testa sei politici servi e un cardinale. Vaniloqui ed incenso siano attorno promesse non risolte, altri rumori, non risparmiate amici peccatori qualche laica bestemmia per contorno. Poi ci vorrebbe qua, mi consenta, uno stilista mago del sublime, un vip con la troietta di regime, e chi si svende per denari trenta; un onesto mafioso riciclato, un duro, puro e cuore di nostalgico, travestito da quasi democratico e che si sente padrone dello Stato.
E per chiusura del mesto corteo noi tutti fingeremo un'orazione ricordando quel povero coglione cantando in gregoriano "marameo".
Poi morto, sia sepolto, e con le mani si sparga attentamente sul defunto quello che l'ha ridotto, qua a questo punto le utopie, i sogni, i desideri vani. Risate di disprezzo, tutti i pianti, momenti di dolore, gioia, d'ira, accatastati, sia fatta una pira e si appiccichi il fuoco a tutti quanti.
Chiudete allora i cancelli e le porte che sgorgano un fumo tossico e letale, che ad ogni ingenuo, come lui, fa male; come per lui, puo' condurre alla morte. A noi non restera' che andare via, e sciogliendoci da quel mortale abbraccio ricorderemo forse quel pagliaccio e la sua lotta ingenua e cosi' sia.