Torno a cantare il bene e gli splendori dei sempre più lontani tempi d'oro quando noi vivevamo in attenzione perché non c'era posto per il sonno perché non v'era notte allora.
Beati nel dominio della preesistenza fedeli al regno che era nei Cieli prima della caduta sulla Terra prima della rivolta nel dolore.
Tu volavi lieve sui giardini della preeternità poi ti allungavi sopra i gelsomini.
Ho visto dei cavalli in mezzo all'erba seduti come lo sono spesso i cani e senza tregua vedo buio intorno voglio di nuovo gioia nel mio cuore un tempo in alto e pieno di allegria.