LEONORA: Sono giunta! Grazie, o Dio! Estremo asil guesto è per me! Son giunta! Io tremo! La mia orrenda storia è nota in quell'albergo, e mio fratel narrolla! Se scoperta m'avesse! Cielo! Ei disse naviga vers' occaso. Don Alvaro! Né morto cadde quella notte in cui io, io del sangue di mio padre intrisa, l'ho seguito e il perde! Ed or mi lascia, mi fugge! Ohimé, non reggo a tanta ambascia.
Madre, pietosa Vergine, Perdona al mio peccato, M'aita quel ingrato Dal core a cancellar. In queste solitudini Espierò l'errore, Pietà di me, Signore. Deh, non m'abbandonar! Ah, quei sublimi cantici, Dell'organo i concenti, Che come incenso ascendono A Dio sui firmamenti, inspirano a quest'alma Fede, conforto e calma!
CORO DEI FRATI: Venite, adoremus et procedamus ante Deum, Ploremus, ploremus coram Domino, coram Domino qui fecit nos.
LEONORA: Al santo asilo accorrasi. E l'oserò a quest'ora? Alcun potria sorprendermi! O misera Leonora, tremi? Il pio frate accoglierti no, non ricuserà. Non mi lasciar, soccorrimi, pietà Signor, pietà! Deh, non m'abbandonar!
FRATI: Ploremus, ploremus coram Domino qui fecit nos.