L'Italiana In Algeri. Act2: Ti Presento Di Mia Man
Mustafà Ti presento di mia man Ser Taddeo Kaimakan. Da ciò apprendi quanta stima Di te faccia Mustafà.
Isabella Kaimakan? A me t'accosta. Il tuo muso è fatto a posta. Aggradisco, o mio Signore, Questo tratto di bontà.
Taddeo Pe'tuoi meriti, nipote, Son salito a tanto onore. Hai capito? Questo core Pensa adesso come sta.
Lindoro (a Mustafà in disparte) Osservate quel vestito, Parla chiaro a chi l'intende, A piacervi adesso attende, E lo dice a chi no'l sa.
Isabella Ah, mio caro.
Mustafà Eccì...
Isabella e Lindoro Viva.
Taddeo (Ci siamo.)
Isabella Ah!...
Mustafà Eccì...
Taddeo (Crepa. Fo il sordo.)
Mustafà (Maledetto quel balordo Non intende e ancor qui sta.) Eccì...
Taddeo (Ch'ei starnuti finchè scoppia/vuole: Non mi movo via di qua.)
Isabella e Lindoro (L'uno spera e l'altro freme. Di due sciocchi uniti insieme, Oh, che rider si farà!) Isabella Ehi!...Caffè... (Due Mori portano il caffè.)
Lindoro Siete servita.
Isabella (Va a levar Elvira.) Mia Signora, favorite. E' il marito che v'invita: Non vi fate sì pregar.
Mustafà Andate alla malora. Non sono un babbuino... Ho inteso, mia Signora, La noto a taccuino. Tu pur mi prendi a gioco, Me la farò pagar. Ho nelle vene un foco, Più non mi so frenar.
Tutti Sento un fremito...un foco, un dispetto... Agitato(a), confuso(a)...fremente... Il mio core...la testa...la mente... Delirando... perdendo si va. In sì fiero contrasto e periglio Chi consiglio, conforto mi dà?