BORSA, MARULLO, CEPRANO: L'amante fu rapita a Rigoletto.
DUCA: Come? e donde?
BORSA, MARULLO, CEPRANO: Dal suo tetto.
DUCA: Ah, ah! dite, come fu? (siede)
BORSA, MARULLO, CEPRANO: Scorrendo uniti remota via, brev'ora dopo caduto il dì, come previsto ben s'era in pria, rara beltà ci si scoprì. Era l'amante di Rigoletto, che, vista appena, si dileguò. Già di rapirla s'avea il progetto, quando il buffone vêr noi spuntò; che di Ceprano noi la contessa rapir volessimo, stolto credé; la scala, quindi, all'uopo messa, bendato, ei stesso ferma tenè. Salimmo, e rapidi la giovinetta a noi riusciva quindi asportar. Quand'ei s'accorse della vendetta restò scornato ad imprecar, ad imprecar.
DUCA: (da sè) (Cielo! è dessa!..la mia diletta!) (al coro) Ma dove or trovasi la poveretta?
BORSA, MARULLO, CEPRANO: Fu da noi stessi addotta or qui.