Intestinalmente sconvolto con una telecamera puntata sulla mia vita sputo in ragione insulta la folla delirante, cosi' ridicola nella sua auto esaltazione ma che dolore le vostre felicita' impregnate di sicurezza questo alveare e' un enorme campo santo, vuoto di odori e privo di suoni e prima e prima ridevo anch'io, e prima ridevo anch'io marcisco, e' tutto quello che ho sempre voluto un fiore assorda questo cielo di cemento, per qualche attimo ancora non sentire, non vedere, non amare, non provare niente per nessuno semplici, inutili, bisogni di simulare la compassione stimola nuovamente le mie viscere marciulente e' carne morta, odore nauseabondo, vomito, sperma falsita', innumerevoli falsita', chiudono nei circuiti ogni singola parte cellule impazzite vivranno ancora ma non prima di morire.