Ehi,Di Casa,Buona Gente! «Il barbiere di Siviglia» ( Rossini )
CONTE Ehi di casa! buona gente! Ehi di casa! niun mi sente!
BARTOLO (entrando) Chi e' costui? che brutta faccia! E' ubbriaco! chi sara'?
CONTE Ehi, di casa! maledetti!
BARTOLO Cosa vuol, signor soldato?
CONTE Ah! si', si', bene obbligato. (Vedendolo, cerca in tasca.)
BARTOLO (Qui costui che mai vorra'?)
CONTE Siete voi Aspetta un poco Siete voi dottor Balordo?
BARTOLO Che balordo?
CONTE (leggendo) Ah, ah, Bertoldo?
BARTOLO Che Bertoldo? Eh, andate al diavolo! Dottor Bartolo.
CONTE Ah, bravissimo; dottor barbaro; benissimo gia' v'e' poca differenza. (Non si vede! che impazienza! Quanto tarda! dove sta?)
BARTOLO (Io gia' perdo la pazienza, qui prudenza ci vorra'.)
CONTE Dunque voi siete dottore?
BARTOLO Son dottore si', signore.
CONTE Ah, benissimo; un abbraccio, qua, collega.
BARTOLO Indietro!
CONTE (Lo abbraccia per forza.) Qua. Sono anch'io dottor per cento, maniscalco al reggimento. (presentando il biglietto) Dell'alloggio sul biglietto osservate, eccolo qua.
BARTOLO Dalla rabbia e dal dispetto io gia' crepo in verita'. Ah, ch'io fo, se mi ci metto, qualche gran bestialita'! (Legge il biglietto.)
CONTE (Ah, venisse il caro oggetto della mia felicita'! Vieni, vieni; il tuo diletto pien d'amor t'attendo qua.)