le morti bianche le cravatte blu il tuo fuoco amico l’eyeliner per andare in guerra nell’estrema sinistra della galassia, dove per l’umidità del garage la nostra anima che ansimava era per un’occupazione temporanea, era una gara di resistenza
partigiano portami via saremo come dei dirigibili nei tuoi temporali inconsolabili dammi 50 centesimi dammi 50 centesimi
non mi ero accorto che i tuoi orecchini per i riflessi lanciavano dei piccoli lampi non avevo capito la direzione dei tuoi sguardi che siamo donne, siamo donne oltre il burqa e le gonne
metteremo dei letti dappertutto, dei materassi sporchi volanti si sparse dovunque l’odore dei disinfettanti saremo come gli aironi che abitano vicino al campo nomadi
andremo ancora a letto vestiti come ai tempi dei primi freddi e degli elenchi telefonici sui reni delle scintille che facevi ti diranno che sei poco produttiva proprio adesso che l’America è vicina è come andare sulla luna in Fiat Uno è come lavorare in Cina
ma sei sempre il sole che scende in un ufficio pubblico per appenderci un altro crocifisso e di sera nelle zone artigianali per tradirsi e per brillare come le mine e le stelle polari
e sempre come un amuleto tengo i tuoi occhi nella tasca interna del giubbotto
e tu tornerai dall’estero, forse tornerai dall’estero e tu tornerai dall’estero, forse tornerai dall’estero
adesso che quando ci parliamo i nostri aliti fanno delle nuvole che fanno piovere
adesso che quando ci parliamo i nostri aliti fanno delle nuvole che fanno piovere
adesso che quando ci parliamo i nostri aliti fanno delle nuvole che fanno piovere