L’orizzonte assume toni di rosa e poi di viola, marcio silenzioso verso la mia meta. Gli occhi fissi su questa linea colorata che ci ostiniamo ad ammirare mentre cala
L’orizzonte si squarcia in coriandoli ed io con lui dimenandomi mi confondo nell’aria, mi confondo nell’acqua, mi confondo lontano da te.
Come la volontà di cambiare la nuclearizzazione lenta e silenziosa che la città mi accende è la combustione di combustibile già combusto di amore già amato, rade al suolo ogni slancio che sia giusto anche solo pensare e mi ritrovo immerso in una nube di pensieri in un vapore di visioni, un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non quella definitiva.
La fuga come punizione per qualcuno che non c’è o forse si mi dicevo e intanto il respiro si faceva affannoso, buttando giù innocenti e colpevoli, incroci casuali che diventavano tortura, l’attenzione sui dettagli per distrarmi per costruire una montatura che soffochi meglio i miei spasmi, un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non quella definitiva. Un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non è quella definitiva.
L’orizzonte si squarcia in coriandoli ed io con lui dimenandomi mi confondo nell’aria, mi confondo nell’acqua, mi confondo lontano da te che togli aria al naturale incedere sei come morta, ma non ci vuoi credere dici che questo è un finale alternativo per qualcuno che è già scappato via, si però da vivo