Tutta la vita, con questo orribile rumore su e giù o nel mezzo delle scale le spalle contro quella porta. Tutta la vita, a far suonare un pianoforte lasciandoci dentro anche le dita su e giù o nel mezzo la tastiera siamo sicuri che era musica. Tutta la vita, a provare a dirti che partivo o che partivo o che morivo domani compro un bel violino e una camicia di velluto e ti saluto e ti saluto come un pallone che si è perduto al limite fisico del racconto o dentro un cielo tropicale o come i palloni di una volta che rotolavano sulle scale fino alla porta ta ta ta. Tutta la vita, senza mai chiudere una porta salutando gli ultimi capelli e con un ghigno criminale come sarebbe fammi un esempio, un esempio. tutta la vita, senza nemmeno un paragone fin dalla prima discoteca lasciando a casa il cuore o sulle scale siamo sicuri della musica? Si la musica ma la musica. Tutta la vita, telefonista e moribondo piacevolmente addormentato su e giù o nel buio di un divano. Tutta la vita, al centro della confusione o dentro il palmo di una mano no no no no no no ma senza niente di meccanico come un pallone che si è perduto io ti saluto, io ti saluto