Me ne vado per le strade, strette oscure e misteriose, vedo dietro le vetrate affacciarsi gemme e rose. Dalle scale misteriose c’è chi scende brancolando, dietro i vetri rilucenti stan le ciane commentando.
La stradina è solitaria non c’è un cane, qualche stella nella notte sopra i tettie. E la notte mi par bella. E cammino poveretto nella notte fantasiosa, pur mi sento nella bocca la saliva disgustosa...
Via dal tanfo, via dal tanfo e per le strade, via cammina già le case son più rade, trovo l’erba, mi ci stendo a conciarmi come un cane. Da lontano un ubriaco canta amore alle persiane...