Ritorna vincitor!... E dal mio labbro uscì l'empia parola! ~ Vincitore del padre mio... di lui che impugna l'armi per me... per ridonarmi una patria, una reggia! e il nome illustre che qui celar mi è forza. ~ Vincitore de' miei fratelli... ond'io lo vegga, tinto del sangue amato, trionfar nel plauso dell'egizie coorti!... e dietro il carro, un re... mio padre... di catene avvinto!...
L'insana parola o numi sperdete! Al seno d'un padre la figlia rendete: struggete le squadre dei nostri oppressor!
Sventurata! che dissi?... e l'amor mio?... dunque scordar poss'io questo fervido amor che oppressa e schiava come raggio di sol qui mi beava? Imprecherò la morte a Radamès... a lui che amo pur tanto! Ah! non fu in terra mai da più crudeli angoscie un core affranto.
I sacri nomi di padre... di amante né profferir poss'io, né ricordar... per l'un... per l'altro... confusa... tremante... io piangere vorrei... vorrei pregar.
Ma la mia prece in bestemmia si muta... delitto è il pianto a me... colpa il sospir... in notte cupa la mente è perduta... e nell'ansia crudel vorrei morir.
Numi, pietà ~ del mio soffrir! Speme non v'ha ~ pe 'l mio dolor... amor fatal ~ tremendo amor spezzami il cor ~ fammi morir!