Tutte le feste al tempio {Gilda's aria opera Giuseppe Verdi "Rigoletto"}
GILDA Tutte le feste al tempio mentre pregava Iddio, bello e fatale un giovine offriasi al guardo mio... Se i labbri nostri tacquero, dagli occhi il cor parlò. Furtivo fra le tenebre sol ieri a me giungeva... “Sono studente e povero”, commosso mi diceva, e con ardente palpito amor mi protestò. Partì...il mio core aprivasi a speme più gradita, quando improvvisi apparvero color che m’han rapita, e a forza qui m’addussero nell’ansia più crudel.
RIGOLETTO (da sé) Ah! Solo per me l’infamia a te chiedeva, o Dio... ch’ella potesse ascendere quanto caduto er’io. Ah, presso del patibolo bisogna ben l’altare! Ma tutto ora scompare, l’altar si rovesciò! (a Gilda) Piangi, fanciulla, piangi...
GILDA Padre!
RIGOLETTO ...scorrer fa il pianto sul mio cor.
GILDA Padre, in voi parla un angiol per me consolator, ecc.
RIGOLETTO Piangi, fanciulla, ecc. Compiuto pur quanto a fare mi resta, lasciare potremo quest’aura funesta.
GILDA Sì.
RIGOLETTO (da sé) E tutto un sol giorno cangiare potè! (Entra un usciere ed il Conte di Monterone, che attraversa il fondo della sala fra gli alabardieri.)