Первая Ария Виолетты "Ah, forse lui che l’anima solinga ne’tumulti
Ah, fors’e lui che l’anima Solinga ne’tumulti Godea sovente pingere De’suoi colom occulti Lui, che modesto e vigile. All’egre soglie ascese, E nuova febbre accese Destandomi all’amor!
A quell’amor ch’e palpito Dell’universo intero, Misterioso, altero Croce e delizia al cor.
Follie! Delirio vano e questo! Povera donna, sola, abbandonata In quest popoloso deserto Che appellano parigi Che spero or piu? Che far degg’io? Gioire! Di volutta ne’vortici perir! Gioir!
Sempre libera degg’io Folleggiare di gioia in gioia, Vo’che scorra il viver mio Pei sentieri del piacer. Nasca il giorno, o il giorno muoia, Sempre lieta ne’ritrovi, A diletti sempre nuovi Dee volare il mio pensier