Un giorno apriremo una porta d'entrata tu bianca e fatata sarai la mia luce io nuovo marito o compagno d'altare quel giorno speciale Daniela velluto di cuore e di mani finiti gli esami fu preda del luglio e quando in settembre partimmo da Roma col sole e la luna per noi sognavi di avere quel sorriso in tasca che ho visto su vele in burrasca il folle volere voglia di andare sconfigger la noia col dare che fare o non fare Daniela non sfoglia mensili arretrati caduta all'impiedi da un mio "sono pronto" urlatole a stento da sotto la doccia per salvare la faccia perchè stiamo insieme che cosa ci lega chi ci pensa nel miele annega
Di santa pazienza e molto stupore ma senza pudore tre dubbi di vita amore in salita due figli o due figlie ed un puzzle da mille le poche parole lanciate nel mucchio sassate su specchio che crepan silenzi o timidi assensi col cenno del capo e un bacio non dato l'amore pensato
Daniela che sfoglia mensili arretrati caduta all'impiedi da un mio "sono pronto" urlatole a stento da sotto la doccia per salvare la faccia perchè stiamo insieme che cosa ci lega chi ci pensa nel miele annega
L'uomo che ama si dibatte in un lago salato asciugato dal sole e non prega ma danza silenziosa presenza agitata che nessuna musica nota ci spiega perchè un suono è speranza ma quest'uomo la nega e appigliandosi invano a un amore pensato [annega]
(Daniela dove sei rispondimi se puoi Daniela cosa vuoi cosa ci lega ormai)