La pallida ipocrisia di un momento, fugata da lacrime di pietra, guardo immobile il trascorrere del tempo e il succedersi delle forme impalpabile limbo emotivo guardarsi dentro, volgere all'umano desio... con indifferenza il consumarsi del tempo e delle forme, ripudio dell'apparire e dell'umano divenire scomparse quali vuote parole, scavate dal vento... ricordi sbiaditi discesi nel limbo internato
osservo con rassegnazione il declino, acquisendo sapiente eterna robustezza,
non chiedere perché, l'anima è cenere, lo sguardo s'infossa nell'abisso delle percezioni impalpabile limbo emotivo, poesia ai venti profanatori... l'ipocrita umana sapienza, svelata demenza
nel freddo chiarore di una pallida luna, scemano, sorrisi ormai flebili
la forza di chi regge il vuoto, divenendone consapevole alfiere lasciano che l'autunno nel cuore, germogli l'inverno nell'anima singhiozzo strozzati dei deboli lamenti altrui, in un silenzio che parla... di lei...