Tardò questo momento Ma il mio tempo è venuto presenzierò alla deposizione della luce Nel transito ove lo spirito è rapito dall'esecrando arco
Fugace lucida coscienza, Il sottile abisso impercettibile è celato, sfumature di echi ed ombre, l'intelligibilità di un attimo
Un nuovo evo si innalza stonato Nell'impeto di disgiunzione siderale Frammentati Vetri di suono si infrangono nella astrale marea, nella quieta sinfonia della transizione abolita è la scia dell'accaduto
Cosa rimane allora? Cosa impotenti vediamo svanire? Le sole eteree reminiscenze si impadroniscono del senno continuo fluire di remote parvenze accingono senza colpo infierire su tale fugace momento, ormai estinto