Un muro, una faccia che ride lontano, imbraccia un fucile e senza preghiere non è poi difficile morire d?aprile o morte che vieni portami via voglio ridere anche io ricordati pure che non ho paura, il vento è amico mio.
E ingaggio una lotta furiosa col tempo, un conto all?indietro e intanto lui ride da dietro il mirino, non e? Arlecchino sorrido anche io gli dico scherzando: "Che aspetti hai paura ?" seguendo d?istinto la sua natura, spara.
E vedo le stelle non sento più niente sono sdraiato su un letto di fuoco diceva mia madre: "Hai il fuoco nelle vene"
Non è poi difficile morire d?aprile non è certo facile far tacere il fucile e mentre di fuori infuria la battaglia, correndo stai cercando un ago nella paglia.
Io sono di quelli che non han paura di fare la guerra bisogna imparare, questione d?onore, anche a fare l?amore e il vento d?aprile amico di sempre mi bacia sulla fronte non sento campane che suonano un morto, chi muore d?aprile quasi sempre ha torto.
E gli anni che passano coprono il volto, ma non il pensiero e nella memoria di ognuno rimane, un puntino nero racconta la storia ai tuoi nipotini è giusto è reale raccontagli pure che hai ammazzato da giovane un maiale.
E il vento mio amico ricorda la storia il centro perfetto di un calibro nove che soffia, soffia più forte della libertà.
Non è poi difficile morire d'aprile, non è certo facile restare a dormire e mentre di fuori sta vincendo chi perde io ancora sto aspettando di vedere chi ride.