SCENA SECONDA Don Giovanni, Leporello e Donna Elvira alla finestra della locanda. Si fa notte a poco a poco.
Nr. 15 - Terzetto
DONNA ELVIRA Ah taci, ingiusto core! Non palpitarmi in seno! È un empio, e un traditore È colpa di aver pietà.
LEPORELLO sottovoce Zitto! di Donna Elvira, Signor, la voce io sento!
DON GIOVANNI come sopra Cogliere io vo' il momento, Tu fermati un po' là! Si mette dietro Leporello Elvira, idolo mio!...
DONNA ELVIRA Non è costui l'ingrato?
DON GIOVANNI Si, vita mia, son io, E chieggo clarità.
DONNA ELVIRA (Numi, che strano affetto, Mi si risveglia in petto!)
LEPORELLO (State a veder la pazza, Che ancor gli crederà!)
DON GIOVANNI Discendi, o gioia bella, Vedrai che tu sei quella Che adora l'alma mia Pentito io sono già.
DONNA ELVIRA No, non ti credo, o barbaro!
DON GIOVANNI con trasporto e quasi piangendo Ah credimi, o m'uccido! Idolo mio, vien qua!
LEPORELLO sottovoce Se seguitate, io rido!
DONNA ELVIRA (Dei, che cimento è questo! Non so s'io vado o resto! Ah proteggete voi La mia credulità.)
DON GIOVANNI (Spero che cada presto! Che bel colpetto è questo! Più fertile talento Del mio, no, non si dà.)
LEPORELLO (Già quel mendace labbro Torna a sedur costei, Deh proteggete, o dei! La sua credulità.)
DON GIOVANNI allegrissimo Amore, che ti par?
LEPORELLO Mi par che abbiate un'anima di bronzo.
DON GIOVANNI Va là, che sei il gran gonzo! Ascolta bene: quando costei qui viene, tu corri ad abbracciarla, falle quattro carezze, fingi la voce mia: poi con bell'arte cerca teco condurla in altra parte.
LEPORELLO Ma, Signor...
DON GIOVANNI Non più repliche!
LEPORELLO Ma se poi mi conosce?
DON GIOVANNI Non ti conoscerà, se tu non vuoi. Zitto: ell'apre, ehi giudizio!