Giunse alfin il momento Che godro senz'affanno In braccio all'idol mio Timide cure uscite dal mio petto! A turbar non venite il mio diletto. O come par che all'amoroso foco L'amenita del loco, La terra e il ciel risponda. Come la notte i furti misi seconda
Deh vieni, non tardar, o gioja bella Vieni ove amore per goder t'appella Finche non splende in ciel notturna face Finche l'aria e ancor bruna, E il mondo tace. Qui mormora il ruscel, qui scherza l'aura Che col dolce susurro il cor ristaura Qui ridono i fioretti e l'erba e fresca Ai piaceri d'amor qui tutto adesca. Vieni, ben mio, tra queste piante ascose. Vieni, vieni! Ti vo' la fronte incoronar di rose.