Tu non curi i detti miei,
ben lo vedo, e so perché.
D’altro oggetto amante sei;
ma, se a te nemico è il fato,
non ti giova il contrastar.
Il tuo cuore innamorato
si consuma, e so per chi.
Ma, se paga esser non puoi,
che far vuoi?
Lascia, o misera, d’amar.
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