Un dì (ero piccina), Al tempio vidi un bonzo A un paravento tutto fatto a simboli, Sciorinare il velame d'un mistero... Era una plaga D'un gran mare morto Color del bronzo ; E v'era un cielo Rosso sì come sangue, D'un rosso livido ; E una gran spiaggia, Una gran spiaggia morta Di grigio e nero... Una fanciulla giacèavi adagiata, Scarne le membra, Sparsi i capelli E nella bocca un riso Ch'era uno spasimo... Su dal mar morto Una gran piovra intanto Il capo ergeva... E la fanciulla col grande Occhio falcato fuor guatava ; Questa, domata a quel terror di sguardo, Tutta affisava ! Su dal mar morto I viscidi tentacoli Moveva il mostro, e per le gambe, Pei reni e per le spalle, Poi per le chiome E il fronte e gli occhi E il petto esile ansante, E per le braccia La stringe e allaccia ! La stringe e allaccia in viso ! Essa sorride ognor ! Essa sorride e muor Con un estremo spasimo Che par un riso... essa sorride E muor, e muor ! E il bonzo a voce forte : "Quella piovra è il Piacere... Quella piovra è la Morte !"
(Iris si lascia cadere ai piedi del giovane, piangendo e rimanendo accasciata dalla paura e dal dolore.)