Io qui, cercarmi un sì: fine del lavoro, domani che fai, ancora una volta e quante chissà stasera torno a casa, stasera mi va. Ma so che non dormirò, per tutta la notte duemila idee, come il primo giorno di qualche anno fa cercherò da solo le stesse verità. Noi si viaggiava sorridendo e c'era sempre chi dormiva dopo un po' e fare finta di niente se poi qualcuno si allargava un po' di più. Ma quanta nebbia che c'è e quanto tempo è passato per me; poi la testa cambia qualcosa non va, ma un po' di me so che è rimasto là. C'è sempre chi mi domanda: che pensi dei tuoi vecchi amici, ma risposta non c'è mai. Poi via, che tempo non c`e` ora sono solo e guido da me, chissà se la mia donna ora dorme di già mentre fumo piano, che ora sarà. Tra un po' sarò a casa mia ed un vecchio disco mi farà compagnia; forse adesso stanno parlando di me chi mi stava accanto da un po' più non c'è. Noi si cantava sorridendo e si finiva per parlare anche di lei lei che bagnava di pianto la spalla di chi si fermava un po' di più. E c'era sempre tra noi chi aveva perso il cuore in qualche città; quante storie, quante canzoni per noi: non si ferma il ricordo che va. Ed ogni volta è lo stesso: quando finisce un lavoro si è un po' giù. Nelle vene corre un po' di follia, ma questa vita strana è proprio la mia. (M.Fabrizio/G.Morra/R.Fogli)