Donne cattive o no che spendono bene la vita, o che dicono sempre non so se qualche amico le invita, donne tranquille o nei guai, donne da perderci gli anni, ce ne sono che non ridono mai e credono solo ai romanzi. Sì, arrampicate sugli specchi che se cadono ti fanno a pezzi chissà cosa c'è mai nei loro occhi; sì, disperate su un lungomare o belle di notte in un locale le vedi a terra, ma sanno volare; sì, da morirci, da bestemmiare che se partono è per non tornare e partono tutte, lo sai, prima o poi. Donne che si danno via, che vanno per le loro strade, donne sempre in compagnia o sole come stelle cadute, donne che neanche le sai, che pensano solo ai ricordi,
ce ne sono che ti dicono mai e poi per un niente le perdi. E poi ci sei tu, che a vedere il mio passato, prima di averti incontrato, mi sento un vigliacco, un disgraziato; tu, col tuo viso così chiaro, così pulita, così speciale tu, quell'idea che ora è finalmente mia; tu, per cui al diavolo tutto il mondo, tu per cui toccherei anche il fondo, e vivrei senza Dio, senza un soldo. In cerca di novità, non sanno che cosa è l'amore e vanno pensando: chissà, domani potrei essere altrove; donne in libertà che hanno sempre un'occasione, le stesse di mille anni fa, miliardi di donne nessuna come te. (M.Fabrizio/G.Morra)