Le mie parole sono sassi precisi aguzzi pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese sono nuvole sospese gonfie di sottointesi che accendono negli occhi infinite attese sono gocce preziose indimenticate a lungo spasimate e poi centellinate, sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare Sono lampi dentro a un pozzo, cupo e abbandonato un viso sordo e muto che l'amore ha illuminato sono foglie cadute promesse dovute che il tempo ti perdoni per averle pronunciate sono note stonate sul foglio capitate per sbaglio tracciate e poi dimenticate le parole che ho detto, oppure ho creduto di dire lo ammetto strette tra i denti passate, ricorrenti inaspettate, sentite o sognate... Le mie parole son capriole palle di neve al sole razzi incandescenti prima di scoppiare sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare piccoli divieti a cui disobbedire sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo che non mi riesce di spiegare fanno come gli pare si perdono al buio per poi ritornare Sono notti interminate, scoppi di risate facce sopraesposte per il troppo sole sono questo le parole dolci o rancorose piene di rispetto oppure indecorose Sono mio padre e mia madre un bacio a testa prima del sonno un altro prima di partire le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire... strette tra i denti risparmiano i presenti immaginate, sentite o sognate spade, fendenti al buio sospirate, perdonate da un palmo soffiate