Milano. Nella macchina di Giorgio Ferrante e negli uffici della SIT
Giorgio: Che bella giornata è oggi. Collega: Sì, finalmente. Giorgio: Eh, siamo un po’ in ritardo. Collega: Non tanto. Siamo quasi arrivati. Che caos in questa città! Giorgio: Sì, ma questa è vita: movimento, azione. Dove vuole scendere? Collega: Io lavoro proprio là. Giorgio: Qui le va bene? Collega: Sì, perfetto. Grazie del passagio. Giorgio: Prego. Collega: Buon lavoro. Giorgio: Grazie, altretanto. - Portiere: Buongiorno, ingegnere. Giorgio: Buongiorno. Portiere: Gliela parcheggio io la macchina? Giorgio: Sì, grazie. ‘giorno. Collega1: Buongiorno, ingegner Ferrante. Giorgio: Salve. Collega2: Salve. Giorgio: Buongiorno, signora Viciani. Come va? Viciani: Buongiorno, ingegnere. Benissimo grazie. Piero: Giorgio! Giorgio: Oh, ciao, Piero. Come stai? Piero: Bene, grazie. Senti, hai un momento? Giorgio: Adesso? Piero: Sì, un minuto solo. Giorgio: Be’, certo. Dimmi pure. Piero: Vieni un attimo nel mio ufficio... Sei in forma oggi, eh? Giorgio: Come no? È una bella giornata, il tempo è bello, io sono libero...libero...liberooo. Piero: Ma che ti prende? Giorgio: Niente, niente. Dimmi: cosa posso fare per te? Piero: Guarda questa pubblicità. Sui trasporti. Ne ho bisogno in inglese, francese, tedesco e spagnolo. Giorgio: È una traduzione semplice? Piero: Non tanto. È piena di termini tecnici. Giorgio: Dall’italiano all’inglese, francese e tedesco. Piero: E spagnolo. Giorgio: Ma il testo è in italiano. Piero: Si capisce. È in italiano. Giorgio: In ogni caso, può farlo un’agenzia. Piero: Sì, ma...tu ne conosci una buona? Giorgio: Be’, di solito noi usiamo l’agenzia Brossetti. Piero: Puoi ripetere per favore? Giorgio: Brossetti. Be, erre, o, doppia esse, e, doppia ti, i. Piero: Sai il numero di telefono? Giorgio: Ehm...non a memoria. Ma devo averlo da qualche parte in ufficio. Piero: Posso chiederlo a Mirella. Giorgio: È in vacanza in questo momento. Piero: Davvero? Allora sei solo. Giorgio: Proprio così. Piero: Solo tutto il giorno. Povero Giorgio! Giorgio: Povero Giorgio? Io sono liberooooo! Piero: Senti, io ho un po’ fretta. Giorgio: Va bene. Cerco quel numero di telefono e te lo passo.