Mi sveglio la mattina ed i turisti in fila coi panini aspettano un biglietto per entrare, dentro al museo dell’arte antica dove io lavoro e vivo, io sono Angelo il custode, studentesse insonnolite che sbadigliano alle guide professori centenari, si puliscono gli occhiali… Cammino attento tra i capolavori del Rinascimento, “Please!” non si può fotografare, ma dopo l’ora di chiusura finalmente un po’ di pace, io rimango solo a passeggiare, e parlo di filosofia con il busto di Platone, gioco a nascondino e tra i sarcofagi faccio tana per il faraone,
Angelo custode del museo, tra le statue degli dèi, che risuonano i passi nelle sale deserte, nel silenzio dei corridoi, Venere trovata in fondo al mare, solamente io ti posso accarezzare!
Così ogni notte vengo a sussurrarti sulle labbra l’emozione di un un custode innamorato, perché ogni volta che ti guardo pagherei un miliardo per sentirti viva e prenderti per mano, e camminare insieme, fino a quando sorge il sole, la Madonna di Leonardo che ci darà la sua benedizione,
Angelo custode del museo, io che amo solo lei, meraviglia di marmo, sotto gli occhi del mondo, sempre nuda e bellissima, Venere nessuno ti vedrà, se ti porto via lontano, in fondo al mare…
E tra gli applausi di tutto il museo, ce ne andiamo io elei Tra gli antichi sorrisi degli etruschi felici, tra le statue dei corridoi, Venere ti porto via con me, così ci potremo amare In fondo al mare.